PAISIELLO NEL MITO TRA MOZART E IL JAZZ

La mitologia nelle opere di Gluck, Paisiello e Mozart.

Taranto torna a celebrare il genius luci con la XVIII edizione del Giovanni Paisiello Festival organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, che si apre mettendo in relazione la produzione del grande operista con due illustri autori coevi e i temi dell’antichità, così intimamente legati alla storia del capoluogo.

Il convegno «I miti nell’Opera» in programma il 28 settembre (ore 18) nella sede del MArTa in collaborazione con lo stesso Museo archeologico nazionale, il più importante al mondo sulla storia della Magna Grecia, farà da prologo al recital danzato del 29 settembre (ore 21) al Teatro Fusco, dove il soprano Carolina Lippo e il controtenore Aurelio Schiavoni, coadiuvati al fortepiano da Francesco Libetta, proporranno musiche dei tre più grandi autori del secondo Settecento coreografate tra antico e moderno da Domenico Iannone per i ballerini della compagnia Altradanza.

Il programma, sei appuntamenti sino al 9 ottobre al Teatro Fusco, è stato presentato dal presidente degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, Paolo Ruta, dal musicologo Attilio Cantore, assistente al festival del direttore artistico Lorenzo Mattei (trattenuto da improvvisi impegni di lavoro), e dal vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Taranto, Fabiano Marti.

Nel corso della conferenza stampa, svoltasi nel Teatro Fusco, è stato anche proiettato lo spot del festival, pensato come ponte tra passato e presente, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni.

Protagonista è, infatti, il chitarrista Vincenzo Vitti, che esegue una versione hard rock della celebre aria “Nel cor più non mi sento” dall’opera “La Molinara”.

La clip è stata girata da Gabriele Papa proprio sotto la casa natale di Paisiello, per la quale i lavori di ristrutturazione stanno ormai per essere avviati, come ha annunciato il vicesindaco Fabiano Marti (300mila euro l’investimento del Comune di Taranto, 500mila le risorse stanziate dalla Regione Puglia).

Dunque, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di emergenza sanitaria ancora in atto, il Giovanni Paisiello Festival continua nell’esplorazione e nella valorizzazione della produzione del compositore tarantino, che quest’anno indossa la mascherina nel ritratto-manifesto del festival. «Anche se in formato ridotto, la programmazione non sarà meno pregna di senso e si mantiene in linea con le passate edizioni», fa sapere il direttore artistico Lorenzo Mattei, tra i protagonisti del convegno inaugurale del 28 ottobre, con il quale prende avvio una collaborazione tra gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e il MArTa che si concretizzerà anche in una reciproca scontistica. Con Mattei e la direttrice del Museo, Eva degl’Innocenti, al convegno prenderanno parte il critico musicale Fabio Larovere, la soprintendente ai Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggistici delle provincie di Brindisi, Lecce e Taranto, Maria Piccarreta, l’architetto Agusto Ressa e l’assessore alla Cultura, Fabio Marti, che poterà i saluti dell’amministrazione comunale, ente sostenitore del Festival con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia.

Dopo il recital danzato del 29 settembre «Miti, amanti, re» sui personaggi della mitologia greca nelle opere di Paisiello, Mozart e Gluck, il festival proseguirà il 2 ottobre (ore 18.30) con una conferenza-concerto dedicata al 250esimo anniversario del viaggio in Italia di Mozart e all’incontro con Paisiello, cui daranno vita il noto musicologo Sandro Cappelletto e il soprano Valeria La Grotta, accompagnata al fortepiano da Selim Mahrez.

In programma le arie mozartiane “Se tutti i mali miei” (Aria KV83), “Al destin che la minaccia” (Aria KV 87) e “A questo seno deh vieni/or che il cielo a me ti rende” (Aria KV 374). Seguirà (ore 19.30) la consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival 2020, riconoscimento che ogni anno viene assegnato ad una personalità o ad un ente impegnato nella valorizzazione dell’operista tarantino.Ancora mito il 5 ottobre (ore 21), con «Altas Undas.

Voci e canti di Odissea», uno spettacolo musicale con l’ensemble di musica antica Resonare Fibris caratterizzato dalle voci di Annamaria Bellocchio e Graziano Andriani, che cura anche la drammaturgia musicale, e dal racconto di Domenico Andriani, autore dei testi e della regia.

Quindi, il 7 ottobre (ore 21), il Festival sconfinerà in altri territori con il progetto crossover «The Jazz Mood of Paisiello’s Music» ideato dal batterista e compositore Enzo Lanzo, alla guida del Resiliency Jazz Trio completato da Mirko Signorile al pianoforte e Camillo Pace al contrabbasso.

Infine, il 9 ottobre (ore 21), si celebreranno contestualmente il 250esimo anniversario della nascita di Beethoven e il 150esimo della morte del compositore di Altamura, Saverio Mercadante, con un quartetto di giovani musicisti pugliesi di grande talento, Federica Altomare (soprano), Silvia Grasso (violino), Federica Pellegrini (flauto) e Luigi Trivisano (pianoforte).

«Tutti gli interpreti del festival – spiega Mattei – sono stati scelti perché giovani e legati al territorio, sia per residenza che per nascita. Una sorta di abbraccio collettivo per dimostrare che il settore artistico, il più colpito dalle conseguenze del virus, può farcela a ripartire soltanto investendo sui talenti delle nuove generazioni, che non possono in alcun modo essere private dei loro sogni.

E il Giovanni Paisiello festival si batte da sempre per questo traguardo».

A fare da trait d’union a queste serate del festival, la scenografia realizzata da Matteo Perico.

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