di C. Amorosino
L’assessorato allo Sviluppo Economico guidato da Fabrizio Manzulli, sta sostenendo un progetto di economia circolare elaborato dalla Cooperativa Mitilicoltori Tarantini (aderente a Confcommercio Taranto) che vede protagoniste la canapa e la cozza tarantina, mitile diventato presidio Slow Food.

Grazie al lavoro dei mitilicoltori capitanati da Luciano Carriero, che ci spiega questa bellissima idea, e al supporto di Federcanapa, dopo 100 giorni in mare le nuove retine totalmente biodegradabili, realizzate a partire dalla fibra vegetale, hanno superato a pieni voti tutti i test. Una vittoria per tutto il territorio jonico!
«L’uso di questo materiale biologico sta garantendo anche una migliore crescita del prodotto, un risultato tutt’altro che trascurabile», così ha commentato Manzulli, dopo un sopralluogo in Mar Piccolo, sulla scorta dei dati forniti dagli stessi mitilicoltori che lo hanno accompagnato.

L’obbiettivo è quello di avviare un percorso di “economia circolare” che parta dalla coltivazione della canapa, pianta come è noto, anche molto utile per la bonifica dei terreni, per giungere alla produzione di questi supporti fondamentali per la coltivazione della nostra cozza nera tarantina. Canapa che qualche anno fa era stata introdotta nelle campagne vicino all’ex Ilva (v. Masseria Fornaro) ma che ora sembra non aver avuto un seguito. In vista dell’applicazione delle fibre alla produzione delle cozze sarebbe invece opportuno creare una filiera e realizzare sul posto le retine, senza l’impatto dei costi di trasporto ad esempio.

«Attualmente sono attive sul nostro territorio due differenti sperimentazioni – ha concluso l’assessore – che stanno ottenendo entrambe ottimi risultati: oltre la canapa, c’è anche un lavoro del Cnr sull’utilizzo dell’agave».
Green e innovazione saranno i due temi principali ai quali l’amministrazione appena riproposta dalla recente tornata elettorale, afferma di voler improntare tutto il lavoro, per dare un futuro alternativo alla città.
Cartina di tornasole, aggiungiamo noi, sarà sempre la chiusura dell’industria inquinante.

