di Cinzia Amorosino
Taranto vuole parlare di nuova economia e di “Turismo” con la maiuscola, ma è una città isolata ormai, con infrastrutture sempre più vecchie o non accessibili. La stazione ferroviaria è rimasta ai tempi delle carrozze, non possiede neppure scale mobili nè un ascensore, per non parlare dei servizi ormai chiusi, come il bar o l’edicola, con treni ridotti di numero e pochi diretti. Di alta velocità manco a parlarne! Eppure Rfi, così dissero, avrebbe dovuto ristrutturare il tutto in tempi brevi. Nel mega-porto non c’è ombra di traghetti ro-pax (merci e persone). Per non parlare poi dell’aeroporto di Taranto Grottaglie con una delle migliori piste europee, tenuto pervicacemente chiuso ai voli passeggeri di linea da decenni, tranne le solite promesse di restyling in campagna elettorale (del governatore pugliese e suoi sostenitori). Darebbe troppo fastidio agli scali di Bari e di Brindisi, temono, anche se il suo bacino ce l’ha ed è differente.
Solo il servizio bus extra provinciale sembra funzionare nel capoluogo jonico, e da tempo ci chiediamo come mai. Peraltro, l’autostrada termina ancora a Massafra e una tangenziale nord non è mai stata fatta come non è completa la Bradanico – salentina.
Taranto è davvero la Cenerentola di Puglia sotto la tirannia regionale!
Adesso arriva una nota stampa con dichiarazione del Sottosegretario al Mit, on.Tullio Ferrante, sulla Stazione di Nasisi, di cui la città non ha mai ben capito il motivo per cui si andranno a spendere tanti soldi, se non quello di creare un collegamento con Brindisi e, di là, all’aeroporto del Salento. A che pro se noi un aeroporto già ce l’abbiamo pronto?
“Con soddisfazione ho avuto conferma della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, del bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione della nuova stazione di Taranto Nasisi”. “Proprio recentemente – afferma il Sottosegretario Ferrante – sono stato a Taranto, accompagnato dall’on. Vito De Palma e dal consigliere regionale Massimiliano Di Cuia, per constatare personalmente lo stato di alcune opere viarie e ferroviarie di particolare interesse per la provincia stessa anche in previsione della necessità di rispondere all’aumento dei flussi attesi per i prossimi Giochi del Mediterraneo del 2026.
Teniamo alta l’attenzione sulle esigenze infrastrutturali e di collegamento della città che rappresenta una realtà viva del nostro Mezzogiorno.”
Ancora i Giochi 2026 che, se il buongiorno si vede dal mattino, non promettono di essere fenomenali come propagandato dall’amministrazione Melucci, prima dei tanti fallimenti già registrati.
“Il progetto – spiega Ferrante – prevede il recupero dell’ex-stazione ferroviaria di Taranto Nasisi, sulla linea Taranto – Brindisi, e la realizzazione di un terminal intermodale ferro-gomma con annessa area di parcheggio. L’intervento fornirà benefici in termini di nuova accessibilità al sistema ferroviario e prevede il prolungamento sino a Nasisi dei servizi Bari – Taranto, così come indicato nell’Accordo Quadro con Regione Puglia del 2021, oltre a creare possibilità di interscambio modale tra il servizio ferroviario ed i servizi extra – urbani su gomma provenienti dalla Provincia di Taranto.
L’attivazione della stazione è prevista nel 2026 e l’intervento è ricompreso all’interno del Contratto Istituzionale di Sviluppo Area di Taranto con un costo stimato pari a circa 34 milioni di euro.”
“Il Governo – continua – è fortemente impegnato nel recepimento delle istanze e delle criticità infrastrutturali e trasportistiche in zone nevralgiche del nostro paese per lo sviluppo di nuovi flussi passeggeri e merci e per il potenziamento di itinerari strategici che si innestano nei tessuti produttivi del Mezzogiorno”.
Qualche dubbio ce l’avremmo.
Intanto, suggeriremmo ai rappresentanti istituzionali di ogni ordine e grado, di fare fronte comune per l’attivazione piena delle grandi infrastrutture già esistenti, se è davvero questa l’intenzione del Mit.
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