MASSERIA CAPITIGNANO, UNA PROPOSTA PER SALVARLA

Una proposta concreta per salvare Masseria Capitignano risalente al XVI secolo, detta anche “Capitignani”, è quanto si apprende in una nota inviata dall’avv. Cosimo Di Bello, del fronte civico “Adesso”, che intravede nel “ Pia Turismo” della Regione Puglia (Programma Integrato di Agevolazione Turismo), un’opportunità per salvare e valorizzare Masseria Capitignano, splendida masseria in località Tramontone (Talsano), da tempo in stato di abbandono e a forte rischio di cedimento strutturale. La masseria, costituita da circa 400 tomoli di terreno venne acquistata dall’abate Francesco Antonio Capitignano nel 1652, e rappresenta uno spaccato della storia di Taranto e delle Tre Terre (Talsano, Lama e San Vito).

Il Programma Integrato di Agevolazione Turismo sarà attivo a partire dal 30 Aprile 2024 e prevede una dotazione iniziale di circa 30 milioni di euro. L’obiettivo del programma è quello di valorizzare ciò che esiste sul territorio, senza ricorrere a cementificazioni o ulteriore consumo di suolo.

Secondo quanto appreso da Di Bello, il programma integrato, destinato ad imprese di qualsiasi dimensione, mira al recupero delle strutture non ultimate, la riqualificazione di quelle esistenti o abbandonate, dando priorità ad immobili di interesse artistico e storico come gli edifici rurali, le masserie, trulli, torri e fortificazioni.

“Tutelare e proteggere le bellezze della nostra città – scrive l’avv. Di Bello – è un dovere civico, un sentimento che deve unire tutti i cittadini, motivo per il quale dobbiamo impedire che un’iniziativa meritevole di sostegno possa essere strumentalizzata per fini politici, soprattutto in vista delle prossime scadenze elettorali.

Il fronte civico “Adesso” non persegue alcun obiettivo elettorale circa le prossime elezioni europee, quello che proponiamo ha come unico obiettivo il “bene comune”, iniziative che, come sempre, portiamo avanti con onestà e scevri da legami con partiti politici.

Riteniamo che per risolvere concretamente le problematiche del territorio occorrano risposte rapide e risolutive.

La raccolta firme promossa da alcuni cittadini, seppur utile, dilaterebbe enormemente i tempi di intervento, senza garanzie di successo e senza un piano concreto di azione.

La possibilità di attingere ai fondi destinati dal Programma Integrato di Agevolazione Turismo della Regione Puglia, invece, potrebbe rappresentare un’occasione imperdibile, rapida e concreta per salvare Masseria Capitignani”.

La Coalizione Civica “Adesso”, sebbene ritenga lodevole l’iniziativa di raccogliere delle sottoscrizioni, invita le Istituzioni, i proprietari e i privati che ne avessero interesse, ad un tavolo di confronto, al fine di attivarsi per non perdere questa grande occasione, ricordando che la misura è “strutturale e pluriennale”, ossia non ha scadenza ma aperta finché ci saranno le risorse disponibili.

Le domande potranno essere presentate unicamente in via telematica a partire dal 30 aprile 2024.

Occorre dunque accelerare i tempi.

💠 Cenni di interesse storico

La Masseria Capitignano, attestata in zona Tramontone, è stata di proprietà di un privato tarantino tra 1578 e 1585: 400 tomoli di terra olivetata, con frutteto, vigna, frantoio, corti, pozzi, tre torri, per un valore complessivo di 500 ducati. Passata al Fisco Regio per indebitamento dei proprietari, nel 1652 viene acquistata dall’abate che le darà il nome, Francesco Antonio Capitignano, per 3000 ducati.

Il complesso masseriale, di tipo a corte chiusa, si forma intorno a due torri originariamente indipendenti. Altri elementi di fortificazione sono il muro di cinta con bastione, le feritoie e la caditoia. Nell’angolo di nord-est del muro di cinta è posta una chiesa dedicata a San Demetrio.

^^^

Si ringraziano Mino Lo Re, Angelo Laliscia, Lucio Pierri per le fotografie

Lascia un commento