
Il progetto del nuovo “Varco Est” di accesso al porto prevede la creazione di una torre panoramica, un simbolo destinato a ridefinire lo skyline della città. Questa struttura, concepita dalla Asset – Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio (la stessa impegnata sui Giochi del Mediterraneo), promette di essere un nuovo landmark territoriale, offrendo una vista spettacolare sulla città e sul mare, e arricchendo il paesaggio urbano. Tuttavia, la vicinanza dell’acciaieria solleva alcune preoccupazioni significative.
Se da un lato la torre potrebbe diventare un’attrazione turistica e un segno distintivo per la città, dall’altro, la presenza dell’ex Ilva nelle immediate vicinanze rischia di compromettere la sua bellezza e la sua utilità. Le materie prime movimentate nel porto finirebbero per sporcare la struttura, rendendola simile alla Torre Eiffel, ma di un rosso minerale. Questo effetto non solo deturperebbe l’estetica della torre, ma potrebbe anche ridurre la sua attrattiva come destinazione turistica.
È chiaro che sarebbe legata alla decarbonizzazione o chiusura dell’area a caldo dell’acciaieria, che allo stato attuale restano utopia con il Governo pronto a rilanciare, almeno a parole, sull’aumento di produzione che prevede ancora ampiamente l’uso del vecchio ciclo integrato come lo conosciamo oggi.
Sebbene la presenza della torre non dovrebbe ostacolare il transito di pedoni, auto e bus che avrebbero a disposizione un varco più ampio di quello attuale (mentre i veicoli commerciali provengono da altri varchi), non potrebbe essere più lungimirante concentrare gli sforzi sulla realizzazione di un grande terminal passeggeri moderno e sostenibile? Un Terminal con terrazze panoramiche e con vista sulla città, non solo risponderebbero alle esigenze funzionali del porto, ma offrirebbero anche spazi pubblici di qualità, capaci di attrarre visitatori e migliorare la vivibilità della città.

Un terminal passeggeri ben progettato, stavolta si spera con lungimiranza, potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento urbano, integrando estetica e funzionalità, e contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’area portuale.
Attendiamo inoltre di conoscere le sorti del Falanto Port Service Center, centro servizi polivalente perennemente in fase di ultimazione, se verrà adeguato a svolgere la funzione di terminal passeggeri o se verrà costruita una nuova struttura.

Una considerazione finale: una struttura così alta e moderna a poche decine di metri dall’isola di Città Vecchia, avrebbe un impatto paesaggistico troppo stridente con il colpo d’occhio offerto dagli edifici più antichi di Taranto, specialmente per chi proviene dal mare.
