
di Mario Corrado
Questa mattina (sabato 14 settembre) intorno alle 6, c’è stato un gradito ritorno nel porto di Taranto, dopo 2 anni di assenza è tornata ad attraccare sulla banchina di ponente del Molo San Cataldo, la nave MSC Splendida, la quale dopo aver imbarcato i passeggeri che dovevano partire da Bari, è ripartita alle 13 circa a tutta velocità verso il consueto scalo triestino. Purtroppo però come spesso accade in riva allo Ionio, non si tratta di un ritorno permanente ma di un fuoriprogramma dovuto alle non ottimali condizioni meteo sul Mare Adriatico, infatti la nave di ritorno da Corfù doveva dirigersi a Bari ma la compagnia ha preferito scegliere il più sicuro porto di Taranto, scartando quindi anche Brindisi, altro porto dove essa opera in Puglia. Non è la prima volta che il porto di Taranto torna ad essere utile solo per scalo tecnico, lo scorso aprile ad esempio anche la nave ro-ro Eco Valencia della Grimaldi, carica di veicoli, approfittò del porto ionico giungendo dalla Turchia o come ad inizio settembre la Dalian Express della compagnia tedesca Hapang-Lloyd è giunta al Molo Polisettoriale per problemi tecnici non potendo scaricare i container a Malta, qualcosa di simile è accaduto anche ad altre compagnie nel recente passato. Ma torniamo alla notizia di oggi, ufficialmente la MSC Splendida è stata dirottata a Taranto per meteo non favorevole, nonostante ciò la MSC Opera ha effettuato il suo consueto approdo a Bari così come anche gli altri traghetti per passeggeri e merci, dato che le condizioni meteo non erano così proibitive.
Probabilmente, a scopo cautelativo, per la nave più grande è stato scelto il più sicuro e ormai collaudato porto di Taranto dotato di bacino più ampio e geograficamente meno esposto alle intemperie. La compagnia quindi, approfittando di condizioni meteo incerte, ha avuto l’occasione per testare nuovamente il porto di Taranto e potrebbe constatare ulteriormente che per itinerari con Grecia e Turchia il porto di Taranto è il più idoneo, non quello di Brindisi che attualmente non è ben attrezzato per le grandi navi da crociera. Non è un mistero che MSC sia alla ricerca di un terminal da gestire che non gli è stato concesso dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale per i porti di Bari e Brindisi, scelta comprensibile visti i pochi spazi a disposizione e le compagnie che già vi operano, così da indurre la compagnia elvetica a guardarsi altrove e chissà che con l’attracco odierno non si sia potuto riaccendere l’interesse per un porto dalle ampie capacità e dagli ampi spazi. Ricordiamo che il gruppo MSC, oltre alle crociere opera nel settore dei container e dei traghetti, sarebbe quindi un partner perfetto per il porto di Taranto in cerca di rilancio e di svincolarsi dalla monocultura industriale sempre più in crisi. Quanto accaduto oggi, conferma ciò che ormai da tempo ribadiamo, ovvero che le condizioni metereologiche del Mar Ionio siano solitamente più favorevoli a quelle del Mar Adriatico, rendendo l’approdo a Taranto più sicuro ed economico in termini di risparmio del carburante per determinate rotte (Grecia, Turchia, Sicilia, Malta), d’altronde lo ha capito già Costa Crociere che da due anni opera brillantemente in riva allo Ionio.
Per cui, ci riesce difficile comprendere che una compagnia come la MSC faccia scalare ben quattro navi tra Bari e Brindisi (senza considerare il suo brand di lusso Explora Journeys che da quest’anno scala sui due porti adriatici pugliesi) e non trovi conveniente utilizzare Taranto per i suoi itinerari diretti con la Grecia, essendo più vicina e fruibile di Bari. Inoltre la MSC avrà anche degli itinerari invernali con Bari, il problema odierno potrebbe-dovrebbe ripresentarsi e far arrivare altri scali tecnici a Taranto?
Auspichiamo che il porto di Taranto torni ad essere strategico non solo per emergenze e circostanze specifiche, le istituzioni e la politica lavorino concretamente per essere sempre attrattivi e non subordinati.
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foto di Taranto Cruise Port
