CROCIERE A TARANTO, STAGIONE POSITIVA MA VIETATO ADAGIARSI: SERVE MIGLIORARE ACCOGLIENZA, INFRASTRUTTURE E COLLEGAMENTI

di Mario Corrado

La stagione crocieristica 2025 del porto di Taranto si è chiusa con 126.708 passeggeri, confermando l’interesse delle compagnie per una destinazione che in pochi anni si è ritagliata un ruolo stabile nel Mediterraneo. Seppur con un calo dovuto alla mancanza di compagnie che negli anni scorsi programmavano più toccate nel porto di Taranto, e con Costa Crociere che ampliato gli imbarchi anche al Pireo, si sono registrate partenze sold out dallo scalo ionico. Il bilancio resta positivo, ma evidenzia la necessità di essere competitivi con gli altri porti mediterranei che stanno incrementando la qualità dei servizi offerti. Il porto di Taranto ha dimostrato di poter attrarre grandi compagnie e un turismo di qualità, ma serve una strategia più ampia per consolidare i risultati raggiunti. Migliorare decisamente il decoro urbano e l’accoglienza dei crocieristi, potenziare i collegamenti e sfruttare appieno la presenza di un aeroporto, quello di Taranto-Grottaglie, a pochi chilometri dallo scalo, rappresentano sfide cruciali.

È singolare che i passeggeri diretti a Taranto debbano ricorrere ai fly & cruise su aeroporti distanti, quando gli stessi servono i porti concorrenti, dove integrazione marittima-aerea e collegamenti ferroviari funzionano già alla perfezione.

Si tratta di un nodo strategico da sciogliere per garantire a Taranto quella piena competitività che merita, anche alla luce del fatto che, nonostante il lieve calo di approdi e la rimodulazione degli itinerari di Costa Crociere – che quest’anno ha inserito anche il porto del Pireo come homeport – le partenze da Taranto sono andate sold out e le recensioni dei crocieristi sono state generalmente positive. Taranto è stata apprezzata per la sua bellezza e cordialità dell’accoglienza, elementi che restano un punto di forza da valorizzare ulteriormente ma che da soli non bastano. A raccontare l’andamento di questa stagione è la Dott.ssa Raffaella Del Prete, General Manager di Global Ports Holding, di cui fa parte la società Taranto Cruise Port, che parla di un anno «andato abbastanza bene», nonostante qualche flessione nel numero degli approdi rispetto agli anni record precedenti. Nel 2025, oltre a Costa Crociere (confermata la sua presenza almeno fino al 2028), Taranto ha accolto anche Princess Cruises, P&O Cruises, TUI Cruises, Azamara Cruises, AIDA Cruises e la Windstar Cruises, una compagnia statunitense di fascia alta che ha scelto lo scalo ionico per la prima volta e che tornerà almeno per i prossimi due anni. Una pluralità di marchi che conferma il posizionamento del porto tra le mete ormai consolidate del Mediterraneo.

«Il nostro principale cliente per volumi e numero di accosti resta Costa Crociere, che realizza qui imbarco e sbarco dei passeggeri – spiega Del Prete –. È un aspetto che genera un impatto economico enorme sul territorio: non solo alberghi pieni e ristoranti frequentati da chi arriva o parte nei giorni precedenti e successivi alla crociera, ma anche un forte indotto logistico».

La Direttrice entra nel dettaglio: «Ogni volta che Costa attracca a Taranto, parliamo di 15 o 20 camion di provviste, acqua e materiali di servizio. È un flusso che molti non percepiscono, ma che coinvolge aziende locali e occupazione. Le crociere non sono un business isolato dentro il porto: hanno un effetto diretto sulla comunità, sul tessuto economico e sull’immagine della città».

Sul lieve calo delle toccate, Del Prete chiarisce: «Siamo molto legati alla programmazione di Costa. Quest’anno la compagnia ha accorciato la stagione nel Mediterraneo con la nave “Fascinosa”, e di riflesso anche noi abbiamo avuto un numero inferiore di approdi. La riduzione non dipende da Taranto, ma da scelte strategiche legate alla domanda prevalentemente di un pubblico di famiglia per l’area greca, che è il porto trainante del nostro itinerario e che dopo l’estate cala».

Un’altra limitazione, spiega la General Manager, è di natura infrastrutturale: «Al momento non possiamo destagionalizzare la nostra attività, perché non abbiamo un terminal permanente. Ogni anno montiamo una tendostruttura provvisoria che poi va smontata. Un terminal operativo tutto l’anno ci permetterebbe di spingere anche per avere crociere invernali. Taranto ha un clima mite e un porto riparato, ideale anche nei mesi freddi».

Proprio per questo, il progetto del nuovo terminal passeggeri resta una priorità. «Da tempo lavoriamo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio su un progetto condiviso – spiega Del Prete – Attendiamo quindi fiduciosi le decisioni dell’Autorità portuale».

Nel frattempo, Taranto Cruise Port continua a investire sulla promozione della destinazione: «Noi investiamo anche moltissimo sulla promozione del porto e della città di Taranto. Anche grazie alla nostra Holding come Taranto Cruise Port stiamo facendo un grande lavoro di comunicazione e rebranding. Taranto viene ancora spesso percepita come città industriale, ma chi la visita resta stupito: il centro storico, i musei e gli ipogei, le cattedrali, il mare. Nei familiarization-trip accompagniamo i manager delle compagnie nella visita alla città, e la loro sorpresa positiva è la prova che stiamo andando nella direzione giusta».

Sulle prospettive future, Del Prete sottolinea che Taranto si muove in un mercato competitivo: «Oggi ci confrontiamo non solo con i grandi porti italiani, ma con tutti i porti del sud del Mediterraneo e anche con scali più piccoli come Gallipoli o Otranto, che attirano le crociere di nicchia e di lusso. Per questo è importante il lavoro dell’Autorità portuale per rendere l’area d’attracco e quelle limitrofe più gradevoli: anche l’aspetto estetico incide sulla scelta delle compagnie».

Infine, un accenno al completamento di un’altra importante infrastruttura attrattiva come il cold-ironing, l’alimentazione elettrica da terra per le navi: «Secondo quanto comunicato dall’Autorità portuale, sarà completato entro il 2027, in linea con gli altri porti italiani. È un investimento strategico per un porto moderno e sostenibile».

«Le crociere – conclude Del Prete – non sono uno sprint ma una maratona: servono costanza, promozione e capacità di adattarsi ai nuovi trend. Taranto ha tutte le carte in regola per restare protagonista nel Mediterraneo» .

Stagione positiva anche secondo Teo Titi, agente di Costa Crociere e titolare di Titi Shipping.

“Alla chiusura di un’altra stagione crocieristica nel porto di Taranto, possiamo tracciare un bilancio positivo.

Costa ha confermato la sua presenza strategica: Taranto, scelto da alcuni anni come porto hub, nel 2025 ha consolidato le operazioni di imbarco, rafforzando la fiducia per il prossimo anno. Il porto si distingue per l’elevato livello di qualità nei servizi offerti ai passeggeri, come dimostra la crescente presenza di altre compagnie di navigazione da noi rappresentate. Questo è il risultato di una collaborazione sinergica tra Autorità di Sistema Portuale, Taranto Cruise Port, Comune di Taranto, Capitaneria di Porto, Dogana, Polizia, servizi tecnico-nautici e Sanità Marittima, a cui rivolgiamo il nostro più sentito ringraziamento per l’impegno e la professionalità dimostrati. In questo senso, vorrei ricordare l’attività di donazione delle eccedenze alimentari grazie alla partnership tra Costa ed il Banco Alimentare, a conferma della grande attenzione verso la sostenibilità e l’inclusione solidale. Guardiamo con entusiasmo alle prossime stagioni e alle opportunità di crescere insieme, consolidando il ruolo di Taranto come punto di riferimento per il settore crocieristico.”

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Foto di alcuni approdi crocieristici a Taranto nella stagione 2025, fonte AdSPMI – Porto di Taranto.

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