IL CIS RIFINANZIA DUE PROGETTI MENTRE ASSET GESTIRÀ ANCHE I MILIONI DESTINATI A TARANTO PER I GIOCHI DEL MEDITERRANEO, L’ACQUARIO GREEN E MOLTO ALTRO

di Cinzia Amorosino

È stato confermato ieri dal Tavolo istituzionale per Taranto l’investimento del Gruppo Ferretti (200 milioni complessivi), nel settore degli yacht di lusso ed è stato riprogrammato il finanziamento per l’Acquario Green che, in realtà, sarà un Centro multimediale dedicato alla cultura del mare. Si diradano così i timori di qualcuno secondo cui la ministra del Sud Carfagna, e dello Sviluppo Economico Giorgetti, volessero proporre il definanziamento di due progetti per Taranto.

“Con Ferretti tornerà a Taranto la cantieristica, – ha commentato il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio – settore in cui il capoluogo ionico vanta una lunga tradizione e tornerà in attività un’area portuale rimasta a lungo improduttiva. Si tratta di un importante processo di riconversione e di rilancio industriale del capoluogo ionico. L’insediamento di Ferretti potrebbe, inoltre, dare avvio alla nascita di un vero e proprio indotto intorno alle attività della cantieristica da diporto”. Tuttavia, il numero previsto degli occupati, non dovrebbe superare le 200 unità, e non si può fare a meno di ricordare come il gruppo Belleli ne impiegasse ben 2mila con una produzione di punta di impianti modulari per piattaforme d’estrazione di gas e idrocarburi dai fondali marini e per vari stabilimenti, anche esteri.

Il Ferretti group è proprietario dei marchi Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN e Custom Line ed è cominque una multinazionale controllata dal gruppo cinese Weichai Power.

“Con la progettazione e la futura realizzazione del Centro multimediale dedicato al mare si completa – aggiunge il consigliere regionale dem – la filiera immaginata e voluta in primo luogo dal Comune di Taranto che ha nel mare l’asset centrale del futuro sviluppo economico, sociale e culturale”.

Anche in questo caso, come in altri importanti progetti dell’area tarantina, la progettazione esecutiva dell’opera, per un valore di un milione e mezzo di euro (!), è stata affidata ad Asset, Agenzia Sviluppo Ecosostenibile Territorio Regione Puglia, condotta dal chiacchierato Elio Sannicandro, che è già impegnata col Comune di Taranto in altri progetti cosiddetti di rilancio del capoluogo ionico.

Elio Sannicandro era fra le persone indagate dalla Procura di Bari in un’inchiesta su presunte tangenti pagate a funzionari pubblici da società aggiudicatarie di lavori di mitigazione del rischio idrogeologico, di cui non si conosce l’esito.

Anche i Giochi del Mediterraneo tanto celebrati dall’amministrazione Melucci, saranno direttamente gestiti da Emiliano e persone a lui prossime. Il Comitato dei membri organizzatori, presieduto dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, ha, infatti, affidato ad Asset tutta la parte esecutiva degli investimenti da realizzare entro il 2026, individuando in Elio Sannicandro, capo della suddetta agenzia, quale direttore dei Giochi.

Un patrimonio da 350 milioni di euro destinato ai Giochi sarà, dunque, gestito in termini di progettazione, esecuzioni lavori, acquisti e forniture di beni e servizi sotto la supervisione di un uomo di punta del presidente Emiliano, il capo di Asset appunto, già suo assessore quando egli era sindaco di Bari. Elio Sannicandro è un manager su cui il governatore della Regione evidentemente non nutre alcun dubbio avendogli affidato, nel frattempo, non solo i Giochi del Mediterraneo ma anche il destino del porto di Taranto: infatti, di recente, la giunta regionale ha deliberato una convenzione tra regione, agenzia Asset e l’Autorità Portuale del Mar Ionio per l’attuazione della progettazione, gestione ed esecuzione delle opere pubbliche e la programmazione strategica e pianificazione urbanistica del Porto di Taranto e delle aree di pertinenza portuale.

Per dirla meglio, e come sottolinea il consigliere provinciale Giampaolo Vietri, il dott. Sannicandro, nominato direttore di Asset da Emiliano, sul porto come sui Giochi del Mediterraneo deciderà le sorti del nostro territorio con il tacito assenso del sindaco decaduto, o anche futuro, come se il nostro territorio non avesse professionalità, dirigenti, uomini e donne dalle capacità eccellenti cui affidare tale incarico. Ciò anche per ragioni di opportunità visto che il direttore in questione, nello scorso aprile su mandato del giudice per le indagini preliminari, si è visto notificare dalla Guardia di Finanza una proroga delle attività d’indagine per le quali egli è indagato nell’inchiesta riguardante l’appalto di 161 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto; appalto aggiudicato ad una azienda barese. Più precisamente, assieme al Capo di Gabinetto della Regione Claudio Stefanazzi, sono diversi i reati ipotizzati a vario titolo nella gara d’appalto per il nuovo ospedale: concorso in abuso d’ufficio, turbativa d’asta, turbata libertà di scelta del contraente e falso materiale.

Non c’è molto altro da spiegare..

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