di Piero Piliego
Chi si contenta gode, recita un popolare proverbio. In questo caso ad accontentarsi sono la segretaria provinciale del Partito Democratico di Taranto, Anna Filippetti ed il segretario cittadino Giuseppe Tursi.
A fare gioire i vertici tarantini del Pd è il “piatto di lenticchie” (per rimanere nel campo delle frasi fatte) che il governo ha messo sulla tavola dei proprietari di appartamenti del quartiere Tamburi di Taranto, per compensare la svalutazione dei loro immobili, causata della pesante presenza dell’ex Ilva a poca distanza dalle loro finestre.
“Finalmente siamo all’atto finale, quello che effettivamente mette i destinatari in condizioni di ottenere l’indennizzo ”, hanno dichiarato trionfanti i due, ringraziando il loro compagno di partito, l’onorevole Ubaldo Pagano, ideatore e primo firmatario dell’emendamento istitutivo del Fondo per l’indennizzo.
“I beneficiari, poco prima di Natale, hanno ricevuto i bonifici che vanno, per ogni immobile, da un minimo di 5mila euro ad un tetto massimo, previsto dalla legge istitutiva del Fondo, di 30mila”.
Avete letto bene, un indennizzo che varia da 5mila a 30mila euro, dovrebbe compensare il valore di immobili che nessuno vuole comprare nemmeno se svenduti. Basta infatti fare un giro sui siti di vendite immobiliari per trovvare appartamenti di 80/100 mq in buone condizioni anche a 30mila euro, valori pari ad 1/4 di quelli in altre zone di una città le cui quotazioni immobiliari sono già al di sotto della media nazionale.
Ma l’autoesaltazione del Pd locale va oltre: “Noi, dal canto nostro, non possiamo che interpretare e presentare ai cittadini questo come un momento storico in cui finalmente si ribalta un cliché, in cui a vincere è sempre quello che ha maggiori possibilità economiche e maggiore potere.
Questa è la politica che ci piace, quella dei risultati, quella dell’attenzione verso i problemi delle persone, incarnata dall’incisivo lavoro fatto dall’onorevole Pagano, dal gruppo parlamentare del PD, che hanno mantenuto attenzione massima sulla vicenda, schivando ogni tentativo di rendere inapplicabile la norma”.
Chissà se i residenti dei Tamburi godranno per quest’obolo che, non solo dovrebbe compensare la perdita di valore dei loro immobili, ma dovrebbe consolarli anche della situazione sanitaria compromessa da quella fabbrica che gli stessi che gioiscono per la “compensazione”, cercano di salvare ad ogni costo.
