Pineta Blandamura, il comitato chiede notizie sull’esposto alla procura: si fermi la distruzione

Comitato San Francesco degli Aranci- Blandamura da anni combatte affinchè sia salvata la bellissima costa e il bosco di pini d’aleppo della zona Pineta Blandamura dalla distruzione di un’area naturalistica che il comune di Taranto dovrebbe proteggere. Invece una società sta procedendo a spianare l’area per costruire un porticciolo turistico da oltre 200 posti barca con annessi e connessi, distruggendo scogliera e vegetazione pregiata della macchia mediterranea. Il tentativo era stato già fatto (abusivamente) in passato, prova ne sia uno scivolo di cemento e pali di ferro sotto il livello del mare (sostegni arrugginiti di un pontile distrutto).
Sono state fatte raccolte firme, esposti (ancora senza risposta quello del 1-9-2022) e manifestazioni con numerosi cittadini che perdono anche un luogo dove le famiglie possono avere l’accesso al mare in estate.
Il Comitato informa la comunità con la seguente nota sugli ultimi eventi.
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“E’ stata inoltrata alla Procura della Repubblica, ai sensi dell’ art. 335, 3° comma del C.P.P , una richiesta di informativa sull’esposto denuncia sottoscritto da 216 cittadini in merito alla realizzazione del porticciolo turistico in zona Blandamura – San Francesco degli Aranci. Ad essere interessato, un suggestivo tratto di costa sottoposto a vincolo paesaggistico, dichiarato di notevole interesse pubblico, con una rigogliosa pineta che digrada verso il mare e nel cui specchio acqueo adiacente insiste anche la presenza di un posidonieto protetto come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.).
L’esposto è stato presentato il 1° settembre dell’ anno passato nel mentre i lavori in corso trasformavano una vasta area di macchia mediterranea lungo la scogliera in un paesaggio lunare con perdita delle sue peculiarità vegetazionali e paesaggistiche. Nell’esposto i cittadini denunciavano il presunto mancato rispetto delle norme previste dal Pptr e delle prescrizioni imposte dalla Regione Puglia nelle conferenze dei servizi nonchè la legittimità degli atti rilasciati dal commissario ad acta T. Blonda e dal comune di Taranto. Chiedevano, inoltre, l’immediata sospensione dei lavori e sequestro dell’area.
La concessione demaniale marittima rilasciata dal commissario ad acta dott. Tommaso Blonda nel 2015 e la convenzione sottoscritta nel 2019 tra comune e società risulterebbero infatti inficiate, tra l’altro, dal mancato rispetto del vincolo di inedificabilità gravante sulla particella 15 per la sua tipizzazione come “Bosco e Macchie/ Biotopi” ed il suo essere inserita nel catasto delle aree percorse dal fuoco. Sulla stessa particella, inoltre, gravava il vincolo di ‘zona speciale A3’ e la destinazione a parco in caso di sdemanializzazione, che sarebbero in antitesi con la costruzione di un porticciolo turistico. Nel merito anche la stessa avvocatura del comune, a quanto risulta, aveva espresso perplessità, senza trovare ascolto. Del resto, come area percorsa dal fuoco la particella non poteva mutare la sua destinazione urbanistica per 15 anni. Si riscontrerebbe, inoltre, una violazione della L.R. 17/15 che vieta il rilascio di concessione demaniale nelle aree di macchia mediterranea.
Il commissario ad acta, in seguito a ricorso della società interessata, era stato nominato dal Tar nel 2012 per chiudere il procedimento ancora in corso dal 1998 e più volte modificato per incertezze istituzionali sulle norme da seguire. Il Tar imponeva solo l’obbligo di rilascio dell’atto finale lasciando allo stesso commissario ad acta la facoltà di rilasciare o meno la concessione demaniale.
Nell’ultimo periodo i lavori sono andati a singhiozzo, ma sono proseguiti. I cittadini firmatari dell’esposto, presentato ormai mesi fa, sollecitano un’immediata e definitiva sospensione dei lavori da parte delle autorità. Il loro esposto fu presentato unitamente ad un altro sottoscritto dalle associazioni ambientaliste con le medesime richieste. Oltretutto i lavori in corso non consentono l’accesso al mare e, in caso di incendio nella parte soprastante della pineta Blandamura, potrebbe crearsi una situazione di rischio per gli eventuali fruitori.
Non si concepisce che il pur auspicato sviluppo turistico dell’area jonica possa avvenire con un nuovo devastante impatto e non su criteri di sostenibilità e di tutela ambientale e paesaggistica.

per il Comitato San Francesco degli Aranci- Blandamura:
Leo Corvace, Fabrizio Marzulli, Francesca Boccardi, Francesco Gaudio “

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Nelle immagini il passato ed il presente dell’area

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