


Con “Taranto senza Ilva” uno slogan che è anche il nome di un movimento politico e di una lista elettorale che sostiene come candidato sindaco Luigi Abbate, valido giornalista tarantino che molti ricorderanno per la trasmissione Polifemo o le interviste d’assalto a tanti personaggi, si ricorda qual è la madre di tutte le battaglie per la città, quella contro l’inquinamento della grande industria, alla quale, di conseguenza, si agganciano tutti gli altri progetti per un futuro diverso e migliore.
Sabato 12 marzo, alle ore 18:45, in Piazza della Vittoria, dice Abbate: “sarà un giorno emozionante per me”.
Il suo primo comizio in questa campagna elettorale, affollata, a tratti molto confusa, con aspetti contraddittori e spesso inspiegabili, tra tante liste, loghi e contenuti più o meno condivisibili.
Prosegue il candidato sindaco Abbate rivolgendosi ai cittadini di Taranto: “Parlare alla Città significa guardarvi in faccia, incrociare i vostri sguardi e stringere con Voi un patto di fiducia.
Gli altri candidati si rintanano nelle sale-conferenze degli alberghi, hanno paura del confronto diretto. Io invece amo navigare in mare aperto.
Differentemente da loro, non mi nascondo.
Esporrò il mio programma, Vi dirò cosa voglio fare per la nostra Città, cosa possiamo fare insieme.
Voglio essere sempre quel Luigi che sta tra la gente, quel Luigi che avete conosciuto, con i suoi pregi e con i suoi difetti. Sono e sarò sempre un uomo di popolo, mai di salotto. Non voglio cambiare e non permetterò a nessuno di cambiarmi”.
“Che altro dirvi? – conclude il suo invito Abbate – Che faremo sentire in Piazza l’urlo di una Città che vuole vivere”.