di Piero Piliego
Come in una partita di Risiko, Bari conquista un altro “territorio” per il controllo di Taranto. Il presidente della Regione Puglia Emiliano infatti, ha nominato il commissario per la Zes jonica nella persona della dottoressa Floriana Gallucci, sua fedelissima, di professione segretaria comunale ed ovviamente non di Taranto.
È inutile evidenziare l’importanza dal punto di vista strategico ed economico che il ruolo riveste.
Dopo la nomina a direttore generale del comitato per i Giochi del Mediterraneo 2026 di Elio Sannicandro, barese, direttore di Asset, il presidente Emiliano mette sotto il suo diretto controllo anche gli investimenti che arriveranno per la Zes.
Certi incarichi andrebbero conferiti per merito e ci chiediamo se sia possibile che a Taranto non esistano tecnici competenti in grado di ricoprire ruoli di rilievo, anche perché è chiaro che il legame con il territorio è importante quando si devono progettare attività che possono influire nel suo sviluppo.
Dopo una giunta con sindaco ed assessori che risiedono fuori dal comune che amministravano, probabilmente anche a causa loro, i finanziamenti destinati a Taranto saranno gestiti da Bari e siamo certi che prima di giungere al capoluogo ionico saranno opportunamente “sgrossati” per finanziare anche lo sviluppo di altri progetti dei nostri fratelli pugliesi. Per non parlare delle ditte che in questi anni hanno collaborato con il comune di Taranto, sempre di origine barese.
Il presidente Emilano dopo il “sacrificio ambientale” di Taranto in nome del pil nazionale, impone anche il sacrificio economico in nome della grande Puglia.
E se alle prossime amministrative dovesse essere rieletto sindaco Rinaldo Melucci, l’ex sindaco di Taranto non potrà dire no al signore di Puglia, dopo che questi gli ha garantito una poltrona in seguito alla sfiducia ricevuta dal consiglio comunale a novembre, nominandolo consigliere per il coordinamento dei grandi progetti connessi alla transizione economica.
Taranto potrà crescere solo quando deciderà di camminare con le proprie gambe, di investire sulle proprie donne e sui propri uomini, di farsi guidare da tarantini.