UNA FORESTA URBANA TRA LUCI ED OMBRE

di Piero Piliego

L’incremento del verde in città, ed in particolare in una città come Taranto è sicuramente un fatto positivo, ma i dubbi sull’operazione in atto al Parco Pierre Wuilleumier, noto anche come Parco Archeologico delle Mura Greche, ad opera di Arbolia, società di Snam* e Cdp**, voluta dal comune di Taranto, sono molti.
L’area in cui sono in fase di piantumazione 1061 piante è un’area ad alto interesse archeologico, in cui è presente un tratto di mura greche, individuate negli anni ’70 dall’archeologo Felice G. Lo Porto, mentre da qualche settimana sono in atto nuovi scavi per l’individuazione dell’antica via Appia. Arbolia sul proprio sito dichiara che le piantumazioni “sono eseguite in stretto contatto con la sovrintendenza e alla presenza di un team di archeologi”, ma sembra alquanto strano che la soprintendenza abbia dato il consenso ad un lavoro del genere, considerato che persino chi sta effettuando i nuovi scavi archeologici li accanto è alla ricerca di reperti la cui esatta ubicazione non è certa. Va ricordato inoltre che negli anni passati, con l’amministrazione Stefàno sotto la direzione archeologica della dott.ssa Dell’Aglio, l’area era stata destinata a prato, proprio per tutelare i beni presenti nel sottosuolo, consentendo la piantumazione di alberi solo ai margini del parco. Considerando che un parco è anche prato e il prato è comunque un elemento fondamentale in un ecosistema, quella del sindaco Stefàno era forse la soluzione più adatta.
Un altro elemento che mette in dubbio la correttezza di questa nuova operazione di piantumazione è la presenza di inerti di edilizia scaricati da chi ha costruito gli edifici circostanti negli anni ’90, inerti che costituiscono lo strato superiore dell’intera superficie del parco. Sicuramente gli alberi avranno grosse difficoltà a sviluppare le radici tra cocci di piastrelle e pezzi di tufo, e se dovessero sopravvivere renderanno impossibile ogni opera di bonifica futura dell’area.
Anche dal punto di vista agronomico, esperti da noi consultati hanno segnalato alcune criticità nel breve e nel lungo periodo. Innanzitutto la scarsa distanza tra gli arbusti, che potrebbe costituire nell’immediato una difficoltà di crescita delle piante ed in futuro l’impossibilità di utilizzare mezzi per la manutenzione alle cime degli alberi tra i quali sono presenti anche dei pini.
Arbolia si impegna a curare le nuove piante per due anni, e poi cosa accadrà, chi e come provvederà a curare un bosco di oltre 1000 piante tra i palazzi, fra 10/20 anni? In questi casi solitamente si predispongono delle torrette per scongiurare i rischi incendio. È ancora caldo il ricordo del vasto incendio che ha bruciato un’enorme superficie verde e trascurata fra Taranto 2 e la Salinella a luglio di quest’anno.
Arbolia ed il comune di Taranto guidato da Rinaldo Melucci hanno dichiarato che “l’area verde, a regime, permetterà di assorbire fino a 258 tonnellate di CO2 in 20 anni”, che nella città che ne produce ogni anno 12 milioni di tonnellate, è veramente cosa irrisoria.
Ripetiamo, ben venga l’incremento del verde urbano, ma che sia duraturo e correttamente progettato per il luogo in cui viene installato. In quell’area ad esempio, dopo la rimozione degli scarti di edilizia e la valorizzazione dei reperti archeologici presenti, sarebbe stata sufficiente una alberazione minima e periferica, come aveva previsto la dott.ssa Dell’Aglio 20 anni fa e l’installazione di una serie di servizi per migliorarne la vivibilità come area cani, giochi per bambini, una pista per skate board, una pista periferica per correre, aree pic nic, e lasciare la grande area centrale per lo svolgimento.di eventi come il concerto che si tiene ogni primo maggio dal 2013 (evento che ha ridato vita al parco) e che probabilmente dovrà scegliere un’altra location per la prossima edizione, magari in un comune della provincia.

  • Snam è una società che si occupa di infrastrutture energetiche che collaborerà con Acciaierie d’Italia, per decarbonizzare il ciclo produttivo dell’acciaio partendo dall’introduzione del gas naturale.
    ** Cdp, Cassa Depositi e Prestiti è un’istituzione finanziaria italiana, controllata da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, più volte tirata in ballo per sostenere, per conto dello Stato, i debiti dell’ex Ilva.

🌳Riceviamo sull’argomento anche una nota del dott. Valentino Valentini, entomologo e presidente di CoRiTa, al quale si deve il Museo Laboratorio della Fauna Minore nell’area del Pollino. A Taranto non ha ricevuto mai ascolto per l’eventuale costituzione di un museo naturalistico.

“Il parco Archeologico Wuilleumier è nato nel 2000, sotto la giunta Di Bello e grazie alla dott.ssa Dell’Aglio, allora responsabile della soprintendenza archeologica per Taranto, cercando di dare valore alle mura greche scoperte negli anni ‘70 dal dott. Lo Porto. Negli anni della giunta Stefano, un progetto per la rinascita del parco fu tentato dal microfaunista Valentino Valentini, presidente di CoriTa, associazione che si occupa del rimboschimento di Taranto. Valentini aveva fatto ricerche entomologiche anche nella zona del Parco Archeologico Wuilleumier, che peraltro mancava di macchia, alta e bassa, di alberi e di boscaglie autoctone: per far cosa gradita all’ecosistema e quindi anche alla fauna, dopo le necessarie autorizzazioni, avevano cominciato a piantare qualche essenza arborea e arbustiva per incentivare la biodiversità, così che nel Parco vi fossero anche piante, fiori e animali (insetti, uccelli, rettili, anfibi e piccoli mammiferi ecc.). Con l’aiuto di alcuni ragazzi di un centro sociale della zona, CoriTa ha continuato nell’opera di innaffiamento e nuove piantumazioni, coinvolgendo la stampa, il Comune e portando altre associazioni e persino partiti politici. Fu organizzata anche una marcia degli alberi alla quale parteciparono in tanti. Con l’insediamento della giunta Melucci però, tutto si è fermato. Il dott. Valentini, come Corita chiese la convocazione in “Commissione Ambiente” a Palazzo Latagliata per fare del Parco un vero e proprio parco cittadino, alla stregua della Villa Peripato, ma ebbe la sensazione che i consiglieri non avevessero alcuna intenzione di affrontare una vera discussione. E siamo ad oggi, con questa piantumazione “selvaggia” che ha l’aria di essere più un voler mostrare di aver fatto qualcosa, magari di grande, ma senza che sia inserita nel contesto e senza una visione futura.”

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Punti di Vista press aveva affrontato questa questione già ad aprile di quest’anno: https://www.facebook.com/100047580051250/posts/247739443488722/

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