
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’associazione LiberiAmo Taranto in merito alla situazione dello stabilimento ex Ilva di Taranto e l’invito a sottoscrivere una petizione.
“La Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) è uno strumento teso ad integrare, all’interno delle autorizzazioni, l’impatto delle scelte progettuali sulle componenti salute e ambiente.
In Italia, questo strumento è applicato con un procedimento che si effettua solamente per alcune tipologie di impianti e progetti soltanto nell’ambito della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), ma il nostro Paese, nel recepimento della direttiva Direttiva 2014/52/UE (cioè il Decreto Legislativo 16 giugno 2017, n. 104), si limita ad imporre questo strumento soltanto a due sole tipologie di impianti soggetti a VIA di competenza statale, escludendo incredibilmente le altre sedici tipologie di impianti soggetti a VIA di competenza statale: per fare qualche esempio, ne risultano esclusi impianti enormemente impattanti come quelli dedicati ai rifiuti radioattivi e produzione nucleare, le acciaierie di ghisa ed acciaio ed impianti di prodotti chimici organici ed inorganici.
Risultano esclusi anche impianti soggetti a VIA regionale e tutti gli impianti soggetti ad AIA.
Allo stato della normativa attuale, quindi, si crea il paradosso che un impianto fotovoltaico da oltre 10 MW è soggetto a Valutazione di Impatto Sanitario ma lo stabilimento siderurgico di Taranto oppure una discarica invece non lo è!
Per questa assurda situazione, abbiamo avviato una petizione europea in cui chiediamo che in sede UE siano assunti i necessari provvedimenti contro lo Stato Italiano per modificare la nostra normativa estendendo l’obbligo di effettuazione della Valutazione di Impatto Sanitario non solo a tutti gli altri impianti soggetti a VIA (sia statale che regionale), o assoggettabilità, ma anche agli impianti soggetti ad AIA (sia statale che regionale).
Il 16 maggio siamo stati invitati dalla Commissione a spiegare le nostre ragioni e per chiedere alla Commissione Europea di migliorare le direttive europee e soprattutto di chiedere allo Stato Italiano di modificare l’assurda normativa.
Dopo questo incontro, finalmente un epilogo: il 27 ottobre il Parlamento Europeo, per conto della Commissione per le petizioni, ci ha confermato che “ La legislazione nazionale che recepisce la direttiva VIA dovrebbe essere redatta, interpretata e applicata di conseguenza a tutti gli impianti che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva VIA e non soltanto ad alcune categorie di impianti”.
Nel ringraziare la eurodeputata tarantina Rosa D’Amato per aver sostenuto la nostra petizione in sede di Commissione, con rinnovata forza andiamo avanti affinchè la Valutazione di Impatto Sanitario venga effettuata per tutti gli impianti, includendo anche quelli strategicamente esclusi dallo Stato Italiano.
Sostenente la nostra petizione, cliccate sul link!
https://www.europarl.europa.eu/…/Petizione-n.%25C2…
